martedì 8 dicembre 2009

Basta!

"È colpa tua per tutto... Non ne hai combinata una giusta… Rovini sempre tutto… Ti odio!”
Massì, se qualcuno vuole aggiungere qualcosa faccia pure, tanto ormai..
È tutta la sera che L. mi ripete queste cose. Lo so bene che sono un disastro, che sono solo capace di fare del male a tutti, che senza di me si starebbe meglio.. ma non c’è bisogno che me lo si continui a far pesare.. dopotutto non ci posso fare niente se esisto..
È questo quello che volevo dire ieri con il messaggio che ho inviato alla psicologa: “Non è giusto..”
No, non è giusto né quel che è successo (perché lei? perché non qualcun altro? perché non me?), né quello che sono: nulla di me è giusto... Papà e L. hanno bisogno di una persona presente, che faccia da moglie e da mamma, non certo di una come me. Non so fare niente e quando anche ci provo, faccio solo disastri. A questo punto preferisco rimanere da parte e far fare agli altri tutto, almeno risparmio loro la fatica di dover riparare ai miei errori.
Vorrei solo che mi lasciassero svanire. Perché continuare ad alimentare qualcosa di inutile? Perché, quindi, sprecare cibo, quando ormai gran parte di me è altrove?
Non ho voglia di fare niente, non riesco a stare con le altre persone, parlo raramente.. uno spettro che vaga, tra miliardi di figure in continuo affanno e movimento.
E si ostinano a dare nutrimento a quel poco che rimane di me: un involucro vuoto, enorme, ingombrante, inutile, senza scopo..
Vorrei poter gridare BASTA!, gridarlo al mondo.. perché così non si può andare avanti..
È un gioco infinito in cui non c’è un oggetto da nascondere, bensì me stessa.. e continuo a sperare che un giorno qualcuno, passando, si accorgerà di quel piccolo indizio che per tanto tempo ha aspettato di essere notato.. non importa se quel qualcuno, poi, ignorerà quel segnale.. non importa: il primo tassello è stato portato alla luce e prima o poi qualche persona gli presterà attenzione e deciderà di dare inizio al gioco. Passo dopo passo, pezzo dopo pezzo, stremato ma soddisfatto, quel qualcuno giungerà alla fine… ma ben presto si accorgerà che l’opera non è completa, anzi, non lo potrà mai essere: mancherà sempre un tassello, quello centrale, quello più grande. Al suo posto uno spazio nero, vuoto.. ma, nonostante tutto, questo è un bene: perché un vuoto, di qualsiasi grandezza, si può sempre colmare.
Ora vado a dormire, papà chiama

1 commento:

  1. E' un gioco che avrà una fine.
    Riuscirai a mettere fine a questo vuoto, piano piano, crescendo, supererai il dolore e troverai qualcuno che ti starà accanto...
    allora potrai veramente sorridere perché lo vuoi, allora inizierai a parlare.
    Te lo prometto, succederà.

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