venerdì 3 dicembre 2010

vediamo...

Piccola premessa: ci tenevo a sottolineare il fatto che non è colpa di mio padre se non mi “conosce”. Sono io che faccio di tutto per evitare di mostrarmi. Vi assicuro che per chi mi è vicino (nel senso letterale della parola, cioè chi vive di fianco a me) è difficile conoscermi realmente. Famiglia, compagne di classe, professori… a loro nascondo tutto: ho una bella collezione di maschere.
Perciò non me la sento di incolpare nessuno, se non me.


La mano va meglio. Dall’ultima volta in cui ho fatto fisioterapia riesco a piegarla, a fare quasi tutto, anche se un po’ di dolore c’è ancora.
Buffo. È quasi come se avesse portato a termine il suo “compito” e se ne fosse andato perché ormai non serve più, perché ha raggiunto il suo obiettivo…


Comunque… alla fine ho detto a papà che avevo deciso di prendere il farmaco che mi aveva consigliato lo psichiatra.
E da questa mattina lo sto prendendo.



una canzone trovata da poco..



“Me la caverò” Max Pezzali

Occhi che mi guardano, dallo specchio osservano.
Occhi a volte un po’ troppo severi scrutano
per capire quanto c’è di diverso, come se
dalla faccia e dai capelli fosse semplice
intuire se quello riflesso sono ancora io,
se ogni piccolo dettaglio su quel volto è proprio mio.
Se ce la farò ogni giorno ad affrontare
tutto quello che verrà, tutto quello che verrà.

Me la caverò, proprio come ho sempre fatto,
con le gambe ammortizzando il botto.
Poi mi rialzerò, ammaccato non distrutto,
basterà una settimana a letto.
Poi verrà da sé, ci sarà anche
qualche sera in cui usciranno lacrime,
ci sarà anche qualche sera in cui starò per cedere,
ma poi piano piano tutto passerà,
senza accorgermene tutto passerà.

Il silenzio a volte è peggio del rumore che
perlomeno copre il brulicare delle idee,
che di notte vengono, che di notte affollano
col loro brusio il cervello e lo martellano,
e fanno sembrar difficile anche ciò che non lo è,
e fanno sembrare enormi anche le cose minime.
Così mi alzo e guardo te che dormi accanto
e penso “che miracolo, vedi a volte accadono!”.

Me la caverò, proprio come ho sempre fatto,
con le gambe ammortizzando il botto.
Poi mi rialzerò, ammaccato non distrutto,
basterà una settimana a letto.
Poi verrà da sé, ci sarà anche
qualche sera in cui usciranno lacrime,
ci sarà anche qualche sera in cui starò per cedere,
ma poi col tuo aiuto tutto passerà,
senza accorgermene tutto passerà.




Perché in fondo ci spero un pochino che tutto passerà.. che riuscirò ogni giorno ad affrontare
tutto quello che verrà…

4 commenti:

  1. Se questo è l'inizio, penso sia molto più di una "speranza".
    Sono certo che ce la farai.

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  2. ma certo che ce la farai! solo il fatto che hai deciso di prenderti cura di te stessa è un ottimo presupposto! continua così e abbi fiducia in te! sei forte! è evidente!!! =) ti abbraccio!

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  3. Le parole con cui hai concluso il post sono la tua speranza...forza!

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  4. nnanzitutto grazie per aver condiviso questa bellissima canzone... credici anche tu fino in fondo, perchè le sue parole sono assolutamente vere!

    Sai, io credo che chiunque indossi maschere per proteggersi, perchè affrontare la vita col nostro vero volto fa paura... Perchè se indossiamo una maschera e qualcuno ci ferisce, in realtà non ci sentiamo toccate veramente, perchè sappiamo che è stata la maschera ad essere disprezzata... Ma se siamo noi stesse e qualcuno ci ferisce, allora farà veramente male... e il pensiero di questo dolore ci terrorizza. Ma, pensaci... una maschera t'impedisce di essere vista... ma t'impedisce anche di vedere. Sei proprio sicura che ne valga la pena?

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