
Non dimenticherò mai quella notte… Dopotutto, come potrei?
La luce della luna che bagnava d’argento la strada e gli alberi; l’ombra compatta che inghiottiva parte del paesaggio, trasfigurando tutto ciò che toccava, donandogli un aspetto sinistro e tetro.
Luce e Ombra sembravano i padroni incontrastati di quel mondo silenzioso.
Due esseri contrapposti per natura che lì, però, sembravano convivere pacificamente, rispettando l’uno gli spazi dell’altro.
Tutto era immobile, forse per il timore di spezzare quel fragile ma potente equilibrio, o forse, semplicemente , per preservare il segreto di quell’insolita e misteriosa alleanza.
Fu proprio nell’ombra che scorsi uno strano bagliore.
Mi avvicinai con cautela.
Un ammasso di stracci, un fagottino malconcio: quella fioca luce che avevo intravisto proveniva proprio da lì.
Mi avvicinai ancora e mi trovai puntati addosso due enormi occhi di ghiaccio.
Una bimba dalla pelle diafana e i capelli di un candore abbagliante, mi fissava con sfacciata e innocente curiosità.
Nell’oscurità pareva quasi brillare di luce propria.
“Sembra figlia della Luna” pensai tra me.
Ma quando tese verso di me le sue manine, venni attirata dal piccolo disegno argentato (un tatuaggio?) che spiccava sul suo palmo destro: una farfalla con le ali chiuse e la scritta “MOX AVOLABIS”.
(“Presto volerai via”)
come previsto è un po' tutto peggiorato.. ma tengo duro, o almeno ci provo (dovrei metterci forse un po' più di convinzione)..
p.s. non so se la traduzione in latino di "presto volerai via" è esattamente "mox avolabis".. ma spero di sì..
spero vi piaccia.. l'ho scritta una settimana fa perchè non riuscivo a dormire e non sapevo come far passare il tempo..