giovedì 2 agosto 2012

Sono tornata... già.
Forse non per sempre, ma che importa?

Non penso per ora di essere in grado di leggere i post di quelle persone che prima seguivo. non tutti, per lo meno. Mi farebbe più male che bene. Per questo mi scuso. Ma penso capirete.

Onestamente ho ripreso a scrivere per me. Per nessun altro.
Non scrivo per essere letta; scrivo per esternare (almeno in parte) quello che ho dentro. Ne ho bisogno, soprattutto ora che ho preso una decisione. Non ottima, forse, ma per me significativa.
Non voglio parlare di me (della VERA me) con chi mi sta intorno. Non voglio condividere con loro quello che provo, perchè ciò significherebbe "appesantirli" ulteriormente. e non mi va.
Mi sono stufata di rispondere "sto benino. così così. non sto benissimo.." ecc ecc.
Mi sono stufata io di dirlo, figurarsi gli altri di sentirlo! perciò basta.
ora uscirà solo "bene, tu?".
e poi il resto verrò a buttarlo qui. su questa pagina.

Decisione presa.

5 commenti:

  1. Bentornata stellina.
    Io ti leggo sempre e rispetto la tua decisione.
    Sii sincera pero' almeno qui dentro, se la' fuori non lo vuoi essere.
    Un abbraccio forte.
    Dony

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    1. grazie per il bentornata, Dony. mi fa piacere averti ritrovato.
      cercherò di essere sincera almeno qui, ma il mio "problema" non è tanto la sincerità quanto il riuscire a condividere. non è semplice.
      per i tuoi post... io continuo a leggerli e sono contenta dei tuoi progressi. sono fiera di te! :)
      e come ho letto in un libro: "Non importa quante volte cadi. Quello che conta è la velocità con cui ti rimetti in piedi."
      un bacio

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  2. Ciao, mi fa molto piacere poterti rileggere!!
    Se posso permettermi di darti un consiglio, però, secondo me non ti farà stare bene l'essere insincera con tutti, sfogandoti solo qui sul tuo blog. Perchè la vita, quella vera, te la giochi poi nel mondo reale, non sul blog. E se nella tua vita reale ti sarai costruita il vuoto intorno a causa della tua ipocrisiva, innesterai un circolo vizioso che ti potrerà solo a stare peggio, e a vedere solo il peggio di chi ti sta intorno e in te stessa. Se le persone ti chiedono come stai, non lo fanno per romperti le palle, lo fanno perchè a te ci tengono e perchè vogliono sapere se non stai bene, in maniera tale da poterti dare una mano. Se cominci a mettere dei muri ora, la cosa col tempo ti si ritorcerà contro, perchè non farà altro che aggiungere un ulteriore problema a quelli che già hai.
    Poi, certo, il blog è tuo e la vita è tua, quindi sei liberissima di fare come vuoi, ma io ti parlo da sorella maggiore, quindi pensaci un po' prima di mandarmi a fanculo...

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    1. ciao Veggi. anche io sono contenta di rileggerti. sei sempre bravissima ad aiutare. per questo ti ringrazio.

      assolutamente non ti mando a fanculo.. ci mancherebbe! so benissimo che il tuo è un consiglio sentito e non sparato a caso.
      e nemmeno a vuoto, credici.
      ci ho pensato tanto e tanto e tanto ancora.
      tuttavia quello che ho appreso nel tempo (forse inconsciamente) è il non "pesare" agli altri.
      ce ne sono di persone che non stanno bene e sono spesso le più sensibili, le più buone ed empatiche. e allora perchè "appesantirle" con i miei problemi? proprio perchè così empatiche, queste persone si fanno carico anche di parte del mio dolore, perciò perchè scegliere di mandarle a fondo? perchè sovraccaricarle? solo perchè ho bisogno di parlare con qualcuno? per me? perchè mai?!
      ora riesci a capire il perchè della mia decisione?
      e... sei liberissima di dire (e dirmi) quello che vuoi, quello che pensi sia giusto. non verrai "condannata" per questo. ognuno ha la sua opinione e va rispettata. e se qualcosa ci sembra sbagliato è giusto farlo notare.
      grazie

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    2. Grazie a te per la risposta, altroché, e scusami se ti rispondo soltanto adesso, non mi ero accorta prima del fatto che avessi risposto al mio commento…
      Comunque…
      Il tuo ragionamento non fa una grinza… però, se ci pensi bene, gli manca un pezzo. E’ incompleto. Mi spiego: è certamente un atto di cortesia il non voler appesantire persone sensibili ed empatiche, ma con dei problemi, anche dei tuoi problemi. Questo ti fa onore, ma non rende giustizia all’altra persona. Parlare con qualcuno per raccontargli quali sono i tuoi problemi e chiedergli una mano per trovare una soluzione non significa sovraccaricarlo, poiché, se tu ti apri con una persona dandogli dimostrazione di fidarti di lui/lei, quella persona a sua volta capirà di potersi fidare di te, e a sua volta chi chiederà un consiglio o una mano qualora avesse a sua volta un problema. Ecco perché ho esordito dicendo che il tuo ragionamento è corretto ma incompleto: perché tu consideri un rapporto a senso unico, un rapporto in cui tu scarichi le tue difficoltà su qualcun altro, e poi gli sbatti una porta in faccia. Ma i rapporti non sono così (questi non sarebbero neanche “rapporti”, sarebbero forme di “sfruttamento altrui”). Costruire un rapporto con una persona è un qualcosa che richiede l’autenticità di cui ti dicevo nel commento sopra, ma che poi comporta una condivisione reciproca, un aiuto reciproco, con il che tu hai qualcuno con cui parlare delle tue difficoltà, e quella persona potrà parlare delle proprie difficoltà con te. Vi smezzerete il carico, e sarà più leggero per entrambe.
      Ti abbraccio...
      Grazie a te per la risposta!!...

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