sabato 12 dicembre 2009

Risposte

Non mi stancherò mai di ringraziarvi per il vostro appoggio e per la compagnia che mi fate.

Per Alice and my world: sì, è vero quanto hai detto riguardo l’ansia di insuccesso.. il problema è che anche davanti agli altri accade la stessa cosa.. tutta colpa della mia insicurezza.
No, non ho mai provato ad abbracciarlo, né lui ha mai provato a farlo con me. E devo dire che la cosa mi spaventa abbastanza.. non so nemmeno io il perché. Il nostro unico e solo contatto fisico è il bacio sulla guancia di quando vado a dormire (è un’abitudine che ho fin da quando ero piccola piccola).. altro non riuscirei ad accettarlo. Nemmeno il minimo tocco. È una cosa stupida, lo so e io stessa non riesco a spiegarne il motivo.
In egual modo mi terrorizza l’idea di dover trascorrere del tempo noi due da soli. Non credo possa servire né a conoscerci meglio, né a scambiarci reciprocamente dell’affetto.. quando mia sorella è via e io e papà dobbiamo mangiare da soli, l’atmosfera è tesa.. nessuno dei due parla (solitamente è mia sorella che, con la sua parlantina infinita, monopolizza la conversazione) e un intero tavolo ci separa. La nostra, anzi la mia, distanza di sicurezza..
Per quanto riguarda il conoscerci.. sono io che non riesco e non voglio fargli sapere nulla di me.. da una parte non voglio farlo soffrire, non voglio gravarlo anche dei miei problemi; dall’altra non voglio che lui conosca i miei pensieri. Non voglio una sua intrusione dentro di me.
Lui qualche volta ha provato a farmi parlare, ma l’ha fatto nel modo più sbagliato in assoluto. Ha tirato fuori la mamma, il fatto che non sarebbe contenta ecc.. insomma ha puntato parecchio sul farmi sentire in colpa (come se non lo fossi già per conto mio). Risultato: sono scoppiata a piangere e, di conseguenza, mi sono chiusa ancora di più nel mio impenetrabile silenzio.
Non è lui quindi, sono IO.. proprio non riesco a parlargli. Forse ho paura che non mi capisca o forse semplicemente non trovo un varco in quel muro che in questi anni ho costruito intorno a me. O forse, semplicemente, ho paura di mostrarmi a lui fragile e insicura.
La difficoltà che provo nel comunicare con lui è, comunque, una difficoltà che riscontro anche con qualsiasi persona, ma la differenza è che con gli altri, anche se non riesco a dire niente, la volontà c’è, mentre con papà è del tutto assente. Non voglio che venga a sapere che soffro di insonnia, che scrivo dei racconti, che soffro parecchio anche se non lo mostro.. perché dovrei dirgli queste cose? Per farlo star male? Preferisco che continui a vivere nell’illusione che io stia meglio.
Comunque volevo dire che la situazione nella realtà non è tanto brutta come appare (o forse non lo è per me..). cioè, è una convivenza quasi pacifica, semplicemente io e lui abbiamo pochi contatti: lo vedo qualche minuto la mattina e poi a cena, ma solo perché sono io che cerco di evitare i momenti di incontro-scontro.. le altre volte in cui ho contatti con lui, infatti, è per rimproverarmi per qualcosa che ho fatto nel modo sbagliato, o che proprio mi sono dimenticata.. però ci sono abituata ormai..
È, diciamo, l’equilibrio che abbiamo raggiunto.

Per Sissi: Grazie mille per quello che hai scritto e per esserti aggiunta ai sostenitori.. sai, quando ho finalmente preso la decisione di aprire questo blog, ho pensato che nessuno avrebbe mai detto “come è bello il tuo blog”.. invece addirittura due in un giorno solo.. =’)
Grazie anche per il “scrivi davvero bene”.. mi piace scrivere, ma non ho mai pensato che scrivessi bene, anche se qualcuno me l’ha detto.. non arriverò mai a scrivere bene come Evaluna, di questo sono sicura, ma spero di migliorare un poco col tempo..

Per Evaluna: Da quanto so papà non ha mai subito violenze, ma ha comunque avuto una situazione familiare un po’ difficile. I suoi genitori si sono separati quando lui e suo fratello erano piccoli. E mi sembra che per un periodo abbiano vissuto con la loro nonna (che papà adorava) e poi in collegio. Quando parla di quel periodo, però, ne parla sempre bene e ride sempre delle ragazzate fatte.. e lo zio (suo fratello) è veramente diversissimo da lui: è gentile, dolce e paziente.
Sì, vado a scuola e.. no, attualmente non c’è nessuna insegnante così.. e poi sono sicura si arrabbierebbe se sapesse che vado a parlare di queste cose con gente “sconosciuta”, anche perchè avrei fatto prima a dirglielo io stessa (come se fosse possibile). Si arrabbierebbe anche con la persona che io ho coinvolto perché “non si deve permettere di mettere il naso in queste faccende!”..
Per quanto riguarda le incomprensioni.. ormai ci ho fatto l’abitudine.. mi limito a tacere e aspettare che finisca, per poi andare in camera mia a sfogarmi lontano da lui.. certo, ci sono state volte in cui, dopo tutto quello che mi ero sorbita sempre a capo chino, non ce la facevo più e scoppiavo a piangere lì davanti a lui..
Controbattere e difendermi? MAI..
Primo- è inutile, non mi ascolta e trova sempre la maniera per rigirare tutto in modo che la colpa sia sempre mia e allora io, che di colpe me ne do già tante da sola, mi convinco che, anche se in quel momento è lui ad avere torto, è comunque vero che non combino mai niente di giusto.. (e via con una “bella” crisi di pianto..)
Secondo- quando sono arrabbiata non riesco mai a parlare.. nella mia testa ci sono tante frasi che vorrei dire, ma che la mia bocca si rifiuta di pronunciare.. solo uno sciocco silenzio..
Cambiando discorso, sì, Evaluna, avevo letto il post in cui parlavi di tuo padre.. e devo dire che ho trovato i tuoi pensieri parecchio simili ai miei..
Anche io ero molto affezionata a mia madre, ma essendo sempre stata chiusa e introversa, non sono mai riuscita a dimostrarle il bene che le volevo e con lei non ho mai parlato di ciò che mi faceva stare male o bene. Come nel tuo caso, il destino ci ha avvicinate “poco prima che mi fosse strappata via per sempre”.. ma ciò era ostacolato dall’essere intrappolata lei in quell’ospedale e io nel mio guscio.. scusa tanto, ma per ora non riesco a pensare a queste cose senza piangere.. per cui mi fermo qui. Non mi spingo oltre.. anche perché è già l’una e mezza di notte e non voglio sicuramente passare ore a piangere, visto che domani (anzi, ormai oggi) devo svegliarmi alle 6 per andare a scuola.
Grazie per l’abbraccio.. a volte vorrei veramente che ci fosse qui accanto a me qualcuno..

Ora vado a provare a dormire.. Appena mi collego vi posto il tutto.. grazie per esserci

3 commenti:

  1. ciau cara..ma figurati lo penso davvero, è un bellissimo blog e scrivi veramente bene..sai, una delle mie migliori amiche è pressapoco nella tua stessa situazione cn suo padre..e quindi un pò riesco a capire..anche se una cosa non la si puo mai davvero capire finche non la si prova..bacio <3

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  2. Grazie della risposta, io non sono proprio esperta con rapporti con padre...il mio è da quando avevo 8 anni che non lo vedo....quindi capisco cosa significa in parte pensare di avere un rapporto con una persona che sarebbe tuo padre, ma infondo è tanto quanto uno sconosciuto.
    L'importante credo sia che l'equilibrio che si raggiunge faccia stare bene te!!!
    (Scrivi bene davvero comunque, è anche poi un buon modo per conoscere se stessi e sfogarsi).
    Un abbraccio iO e Alice

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  3. Ti ringrazio anch'io per la risposta, e mi dispiace che tu sia rimasta alzata fino a tardi per rispondere ai nostri commenti.
    Ho anche rischiato di non passare di qui oggi perche' la connessione va e viene per i fatti suoi.
    E' un enigma questo papa'...io pero' non accetto la violenza, e resto del parere che qualche esperto, non certo il primo malcapitato, si dovrebbe intromettere per cercare di creare un equilibrio.
    Con questo non intendo dire che tuo papa' non ti voglia bene.
    E' solo incapace di dimostrartelo, e tu ne fai le spese.
    Continua a raccontare, vedo che scrivi sempre molto, evidentemente e' un modo per sfogarti, e non posso che approvare.
    A me spesso scendono tante lacrime quando lo faccio: non frenarle quando le senti arrivare, sono un sollievo anche quelle.
    Buona notte piccola, spero di risentirti presto
    Un affettuoso abbraccio
    Dony

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