Acqua, vento, tuoni, lampi..
I muri tremano e con loro anche il suo esile corpicino..
Guarda fuori dalla finestra, il cielo ha uno strano colore: un grigiastro tendente al verde, che ogni tanto si illumina di accecanti flash.
..1..2..3..4.. quattro secondi tra un lampo e un altro. Riesce a distinguere i fulmini che squarciano il cielo, eppure non devono essere tanto vicini: non si sentono i rombi minacciosi dei tuoni, solo un borbottio cupo e incessante in lontananza.
Il vento scuote rabbioso gli alberi e, in preda all’ira, scaglia contro il vetro le gocce d’acqua come fossero pietre aguzze e taglienti..
Le tenebre sono calate tutto d’un tratto, come se qualcuno avesse gettato un panno scuro sopra quell’enorme lampada chiamata Sole.
“Dove sei? Dove sei?” pensa, ma vorrebbe gridarlo.. però sa che sarebbe stato inutile: nessuno l’avrebbe sentito.. nessuno gli avrebbe risposto..
È tardi, e lei ancora non è rientrata.. il sentiero è deserto.
“Lo sa che ho paura dei temporali! Perché mi lascia solo? Perché non torna?” sussurra con la voce impastata di lacrime.
Salta la luce, il suo cuore inizia a battere all’impazzata e la piccola stanza piomba nell’oscurità.. o quasi: un morbido chiarore proveniente dalla candela che stringe tra le manine, illumina i suoi occhi di bimbo pieni di inquietudine e terrore..
Non è un granché, ma è quello che mi è uscito, così, di getto.. un saluto e che questa tempesta possa finire presto per tutti..
E' Natale
4 mesi fa